Domenica 20 giugno abbiamo chiuso la prima esposizione in Falegnameria Messori, organizzata dall'artista Matteo Messori. Per la conclusione io e altri tre artisti presenti in mostra (Federico Aprile, Esmeraldo Baha, Matteo Messori) abbiamo dato vita a 4 azioni indipendenti.

Seduto e appoggiandomi sul piano di una sega circolare ho iniziato la mia azione distruggendo le mie sculture, la mia installazione. La distruzione come il dubbio sono veri e propri strumenti per realizzare altro, guardare oltre. La distruzione è creazione solo se nell'atto di distruggere c'è la volontà, anche inconscia, e la capacità di immaginarsi il futuro, di immaginarsi una nuovà realtà. Srotolando gli oggetti ho permesso loro di rivivere la loro natura di oggetti dimenticati. Una azione dal ritmo ripetuto, interrotto solo dalla scelta degli oggetti da srotolare, un viaggio dal sapore artigianale che richiama vecchie usanze. Il ripetersi del gesto e l'importanza di ogni singolo movimento.

Movimenti continui, silenziosi, che creano rumore, creano differenze, creano trasformazioni e riflessioni sul tempo che scorre. Movimenti che sono echi e rimbombano nella mente. La ripetizione come tentativo di consapevolizzare, far uscire alla luce il nostro inconscio. Un atto meditativo, che trasforma la realtà, silenzia l'assurdo, apre gli occhi. Poi questi si richiudono e si può tornare a sognare.

Mi ritrovai a ripetere l’eco di ogni frase pronunciata, a ricordare il suo silenzio, le sue azioni, i suoi movimenti, le sue espressioni e il tocco delle sue mani, finché non compresi il senso dell’addio.
Khalil Gibran