Opera esposta presso NOADDRESS GALLERY, via guido da castello 7, Reggio Emilia dal 20 febbraio al 6 aprile 2021.

Viviamo in un periodo storico in cui ogni cosa è messa in discussione; c’è sempre un negazionista dietro l’angolo pronto a svalutare, negare e sottovalutare qualsiasi argomento e questo rende la società insicura e arrabbiata. Partendo da questa sensazione di instabilità economica, sanitaria, civile e morale mi sono chiesto cosa nel mondo rimanesse una certezza, un assioma. Il cuore. Tutti da piccoli siamo stati inteneriti da un cucciolo o abbiamo pianto davanti a certi cartoni animati. Quello è il cuore. Quella sensazione di tenerezza che si trasforma in voglia di protezione, di responsabilità, di affetto. Non è una caratteristica che nel tempo svanisce. Rimane ma viene sopraffatta dall’idea che questa sensibilità ci indebolisca: in parte è vero ed è anche l’unica cosa che ci rende unici: l’ umanità. Il fatto che ci renda vulnerabili è bellissimo e la denominazione debole è solo un giudizio che diamo ma assolutamente non necessario.

"Trovare i punti deboli di una persona, non è difficile. Il difficile è non toccarli dopo averli scoperti.” Fabrizio Caramagna

Il cuore quindi rimane il nostro motore più forte e capace di trasformare i nostri corpi in qualcosa di effimero che ci contraddistingue e ci rende ognuno diverso dall’altro. In un certo senso il cuore non ha un luogo perché è ovunque ci sia umanità.

Tutti abbiamo un cuore.
Il cuore è l’organo che più spesso dimentichiamo di avere e di usare.
Il cuore non ha bandiera.
Il cuore non ha colore.
Il cuore non ha pregiudizi.
Il cuore non ha una lingua.
Il cuore non ha barriere.
Il cuore non ha filtri.
Il cuore è uno strumento di valore inestimabile.
Il cuore non vede le differenze, le sente.
Il cuore non giudica, vive.
Il cuore è empatico.
Il cuore è forte.
Il cuore è formato da camere.
Dalle camere del cuore passano flussi di emozioni differenti.
Le camere del cuore sono accoglienti e gentili.
Le camere del cuore non hanno pareti.