Prima di conoscerlo come Matteo Beltrami l'ho conosciuto come "il Matto" e questo basterebbe ma, forse, in realtà è riduttivo. Anzi forse il matto è una perfetta rappresentazione di quello che è Matteo: fuori dagli schemi, fuori dal sistema ed estremamente legato a ciò che sono le idee e le emozioni, in pratica, al suo modo di vivere e vedere la realtà. Matteo crea visioni. Ti trascina in un mondo dove la vita reale è solo nei dettagli e tutto il resto rimane di sfondo: prevale la parte soggettiva della sua visione che poi è la stessa cosa che succede ad ognuno di noi. Nessuno è in grado di percepire la vita in maniera oggettiva e a 360°. Ci è concesso di vedere e capire solo una piccola parte di ciò che ci circonda e questo è rassicurante e allo stesso tempo paralizzante.

Matteo racconta la sua arte in maniera semplice senza tanti giri di parole. La sua è una pittura immediata e apparentemente di facile comprensione ma in realtà è esattamente così. Le sue metafore e i suoi concetti arrivano forte e chiaro perciò non ha bisogno di molti preamboli per raccontarsi.

Ce ne fossero di matti come "IL MATTO".