Federico Aprile è un ragazzone con l'occhio da furetto. Il suo sguardo colpisce perché ti da l'idea che stia osservando sempre qualcosa di importante. Osserva e tace. E quando parla è sempre perché ha qualcosa da dire o raccontare. E' tirchio di chiacchiere stupide forse per questo insegna anche arte. Mi da l'idea che il suo sguardo sia radiografico, che quello che osserva e scruta vada oltre la superficie. Che non si accontenti della realtà ma che cerchi di raccontare l'inconscio, il non detto, il viscerale.

I suoi lavori sono paesaggi onirici, sono lastre, sono dettagli iper-reali. Toccano la sensibilità e la nostra capacità di avvertire sensazioni nascoste, emozioni represse. Organi e parti del corpo che diventano parte di un non-luogo in cui vivono pensieri, vibrazioni e flussi di sentimenti. Tempeste di emozioni che scombussolano e mettono in repentaglio il nostro equilibrio con lo scopo di scoprirne di nuovi. Federico non è un medico né uno psicologo ma attraverso la sua arte ha la capacità di far emergere e curare le patologie più recondite mettendoci davanti a una realtà che spesso troviamo scomoda.

Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.
Carl Gustav Jung

L’inconscio è un particolare regno della psiche con impulsi di desiderio propri, con una propria forma espressiva e con propri caratteristici meccanismi psichici che non vigono altrove.
Sigmund Freud

Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.
Luigi Pirandello