Ho una carenza spirituale. Non che per me sia un problema ma ho questa consapevolezza. L'idea di spirito e spiritualità che fa rima con riti, energie, aldilà, aldiqua, aldisopra e aldisotto mi sfugge totalmente. Non la accetto inconsciamente e per questo il suo significato non riesco a farlo mio. Soffro di diffidenza di spirito. Diffido sia degli spiriti ma anche di chi parla di essi o meglio, credo a tutte le storie che mi raccontano ma non riesco a prenderle come oro colato. Sarà la mia predisposizione a mettere tutto in dubbio (non ci credo finchè non vedo) che fa si che io sia molto reticente nei confronti di tutto ciò che ha a che fare con la parte più vicina all'inconscio ed è strano questo perchè la mia arte, il mio lavoro ha molto a che fare con l'inconscio, con le sensazioni e con le energie. Credo nelle mie energie e nelle mie sensazioni ma nelle energie e negli spiriti degli altri faccio molta fatica.

Qualche giorno fa, andando a far la spesa con Madre ho trovato una barchetta di carta appoggiata sopra un paletto di ferro. La barchetta di carta ha un forte significato per me.

Quando sono rientrato in garage dopo la morte di mio padre ne ho trovata una appoggiata sugli attrezzi della sua parete attrezzata.

Quando la trovai pensai subito a quella barca come a un mezzo di trasporto per traghettami nella mia vita senza di lui. Il Cocco mi aveva costruito la mia scialuppa di salvataggio. Da allora ho molto rispetto per le barchette di carta. La barchetta davanti al supermercato mi ha spiazzato. Ho provato a razionalizzare il ritrovamento ma l'emozione e le sensazioni sfuggono ai pensieri logici. Il Cocco me l'ha fatta trovare. Probabilmente voleva ricordarmi che una scialuppa di salvataggio c'è sempre, che c'è sempre un modo per risolvere le situazioni, che la gentilezza porta gentilezza, che gli amici veri sono ottimi marinai e che avere un co-capitano del proprio cuore è una bellissima compagnia per continuare il viaggio. Voleva ricordarmi che tutto sommato sono fortunato.

Rimango della idea che la spiritualità sia una questione talmente intima e radicata nella nostra vita che sia davvero difficile esporla senza cadere nei soliti luoghi comuni. Credo esistano dei movimenti di energie che ci circondano ma credo anche che queste energie non abbiano voglia di sentire parlare di loro. Credo preferiscano scorrere soffermandosi qua e là.

Io quella barchetta l'ho lasciata sul paletto di ferro davanti al supermercato: era pronta per solcare verso nuovi orizzonti e si sa...finchè la barca va lasciala andare...